16 agosto 2013

Sgarrupato

Da qualche parte ho trovato scritto:

"Il canottiere solitario si rannicchia sul remo in posizione fetale e spinge con la foga di una partoriente.

Purtroppo, per sciagurata occorrenza, intorno a lui non c'è acqua (evento singolare, nella città delle 100 sorgenti), al suo remo manca la pala e, a guardar bene, perfino lo scalmo."

Oggi riguardo questa fontana, e la piazza dell'Orologio non molto distante, e mi accorgo con sorpresa che l'indignazione ha ceduto il passo ad una certa accondiscendenza, una sorta di rassegnazione mista a compiacenza.

In fin dei conti la fontana così come la piazza - con la torre dell'orologio restaurata da poco ed i palazzi diroccati tutt'intorno - descrivono uno sforzo di elevazione malriuscito, una bellezza intravista ed immediatamente sfiorita, prima ancora di poter essere goduta.

Guardo, riconosco come profondamente rappresentativo di questo tessuto sociale, e allora avverto una compassione priva di pietà, come di chi si sente parte in causa.

Guardo e mi viene in mente la frase di D'Orta:
"...un po' mi sento sgarrupato anch'io..."
che è tanto più vera qui, in questa simbiosi perfetta tra i cittadini e lo stato dei luoghi che abitano.

Dio ci liberi dall'affezione al degrado.