22 ottobre 2012

Choosy

Mio padre non vuole.
Il ragazzo del bar, l'aiuto dal fornaio, l'extra nei ristoranti sul mare.
"I soldi vanno guadagnati con il lavoro onesto".
Quando tornai con la mia prima cinta DolceeGabbana, senza dire niente, mi azzeccò un pacchero che risuonò per la tromba della scale.

Voglio le Hogan con la scritta argento come ce le ha il capoquartiere, centoventi euro al mercato di Poggioreale.
Non sono rubbate per finta, come quando devono piazzare le scarpe false: queste sono rubbate per davvero, ho visto io il camion in fiamme in mezzo alle terre.

Mio fratello-cugino, da quando ha iniziato a vestirsi firmato e a uscire con la macchina cinquanta, sta pieno di femmine.
Sabato a Licola si è portato perfino una di secondo liceo.
Voglio stare pure io come sta lui.

Ieri sera mi hanno dato la pistola, c'è uno da uccidere.
Ha il doppio degli anni miei, chissà che cazzo ha fatto...
Io non ho mai sparato a un uomo, ma penso che non farà differenza a lui o a un cane o alle lattine di cocacola nel cortile.

Mio padre è uscito stamattina alle sei.
E' tornato da poco e ora sta mezzo dormendo sulla poltrona, davanti a un programma di calcio che non guarda nemmeno.
In silenzio mi affaccio, lo osservo e mi fa pena.

Allora torno in camera, mi stendo sul letto e accarezzo la pistola sotto al cuscino.


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