20 dicembre 2012

Isolamento

Dopo aver osservato il quadro per qualche minuto, la signora impelliciata sentenzia: "Picasso" e il signore che l'accompagna annuisce così lievemente che la cenere resta perfino in equilibrio sulla punta del sigaro.
"Picasso" esclama pure il giovane universitario appena entrato nella sala.

"Che c'entra Delacroix?"
La voce di Pablo mi sorprende alle spalle.
Mi giro e mi imbatto nel suo sguardo spiritato, l'espressione di quando fa una domanda di cui sa già la risposta. Ma, siccome la risposta la pretende comunque, ripasso per un istante mentalmente "La Libertà che guida il Popolo" e mi spiego.

"Te ne sei accorto dalla donna a seno scoperto in primo piano, vero?" butto lì per rompere il ghiaccio.
"Dunque... Delacroix crea l'icona del Risorgimento, rappresenta l'Idea di un Popolo artefice del proprio destino: giovani dalle facce convinte, pistole e sciabole in pugno, avanzano compatti essendo disposti a passare persino sui cadaveri dei compagni che giacciono davanti a loro.

Questa opera ne è l'esatto contrario, l'avrei dovuta dipingere sul rovescio di quella tela.
La gente qui fugge in ordine sparso: uomini, donne, vecchi, bambini e perfino bestie.
Chi fugge salva quello che trova: una scala, una falce, una sedia, una scopa.
Ma soprattutto ognuno corre per se, travolge il vecchio steso a terra, se ne frega delle mamme che restano indietro lontane coi figli.

Questo non è un Popolo, al massimo è una folla di individui.
Il Risorgimento è finito, è iniziato l'Isolamento."

Picasso davanti a me, ad occhi spiritati, se la ride.


Guttuso '40

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