3 luglio 2012

Gelosia

Nell'aula B del politecnico pochi neon resistono al progressivo spegnimento, pochi banchi allo smantellamento, pochi studenti all'afa di metà giugno.

Costas tira una riga dritta in alto sul foglio a quadretti e sopra ci appunta la data ed il nome del Professore che, in perfetto orario, entra dalla porta laterale.
Lo osserva sfilarsi con calma la giacca pregiata ed appenderla con cura ad un chiodo conficcato nella parete.
Il professore si rivolge agli studenti - li chiama già Ingegneri, con la "i" maiuscola - scusandosi per il fatto che sarà costretto dal caldo a tenere la lezione in maniche di camicia.

In una breve pausa guadagna il centro della cattedra, poi riprende:
"La parola più bella d'Europa è senz'altro Gelosia.
Gelosia nasce sull'altura di Masada, nel deserto israeliano, nel cuore del nulla,dove la setta degli Zeloti costruì la sua città stato.
Si trattava di una roccaforte completamente autosufficiente, dotata di enormi cisterne e granai, del tutto isolata dal resto del mondo.
Essa cadde solo dopo un lunghissimo assedio da parte dei Romani: gli Zeloti preferirono il suicidio di massa piuttosto che contaminarsi con un altro popolo.

La parola Gelosia però sopravvisse a quella strage.
Il clamore suscitato da quell'evento fece sì che in Grecia si iniziasse ad usare il termine Zelota per indicare chi era mal disposto alla condivisione. La parola, poi, fu importata a Roma - Zelosus - e più tardi in Spagna - Celoso -, in Francia - Jealous - e perfino oltre Manica.

La parola che indica la minima volontà di condivisione è pure quella più comune tra i popoli europei.

La seconda parola più bella è Europa, appunto, che naturalmente senza i Greci e la Grecia non esisterebbe neanche.
Questo credevo di dovervi dire."

Senza prender fiato, il Professore si volta verso la lavagna.
Costas fin qui ha scritto tutto, parola per parola.
Non tira altre linee sul foglio, ma proprio sotto quegli appunti, continua e scrive: "Teorema di Gauss".

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