10 luglio 2012

La marcia sui ROM

E come, non me lo ricordo il primo incendio al campo Rom?
Io dodici anni tengo, o ti pensi che sono ancora nu muccus?

C'avevo 9 anni quando successe.
Mi ricordo che dopo mangiato andavamo al deposito dei container, scavalcavamo un pezzo di muro in un punto dove avevamo levato tutti i cocci di vetro da sopra e andavamo a giocare a pallone finacché non veniva Buio.
Poi, quando scurava notte, ci arrampicavamo llà 'ncopp e, invece di guardare il Mare, che già non si arrivava a vedere più, ci giravamo verso Ponticelli.
Mammamia, a me parev ll'Inferno, con le luci arancioni da tutte le parti, le fiamme grosse che si alzavano ogni tanto dalla torre della Esso o da quella della Cu-eit, e intorno le colonne di fumo della monnezza che bruciava nei cassonetti.
Restavamo fino a tardi là sopra che di tornarcene qua al vico, in otto per ogni casa, nessuno di noi ne teneva mai voglia.

Mi ricordo che quella sera tu stavi a casa, era il periodo dei domiciliari.
Che io ti diciett: "Papà, ho visto una colonna di fumo verso il campo degli zingari, ma che era? Mica era nera e pesante come quelle della monnezza?".
E tu mi rispondesti: "Cambia solo quello, a papà, o'culor r'o fummo..."

Poi ti alzasti del tavolo della cucina - mi ricordo che tenevi la canottiera senza averci ancora a Padre Pio sul braccio - apristi la finestra e sputasti in mezzo alla via.
"Se qualcuno ti chiede qualcosa nun fa o'fess, dici che l'hai vista pure tu alla zingara che rapiva i bambini..."


Come fanno quotidianamente con la munnezza che prova ad invadere le loro case.
Non so se vada punito prima chi ha compiuto il gesto vilissimo,
o chi ha giurato ad ogni giornalista ed in tutte le trasmissioni
di aver visto ladri di bambini.

Forse sceglierei i secondi, che sono un rigenerante per la Camorra.
Anzi, in fin dei conti, sono essi stessi La Camorra.

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