28 giugno 2011

Un paese per vecchi

Quando, caricato l'ultimo zaino sull'ultima spalla,   l'ultimo giovane si incamminò via dal paese, allora capimmo che eravamo rimasti vecchi tra i vecchi.

Improvvisamente si rivelavano vecchie le insegne, vecchi i palazzi, vecchia la divisa dei vigili e vecchie le pubblicità nella vecchia stazione.

Tra di noi distinguevamo ancora i più e meno anziani, e tra i vecchi alcuni ostentavano volgarmente giovanilismo.
Ma era una differenza percettibile come una sfumatura di rosso in un campo di papaveri.

Ci accorgemmo presto che non c'erano più Tradizioni da tramandare, Eredità da lasciare, Patrimoni da accumulare.
Parole come Patria, Casa, Lavoro si erano completamente svuotate di significato e pure sui sentimenti si era depositata una patina ingiallita.
L'Amore, ad esempio, era diventato una declinazione dell'Affezione.

Quando l'ultimo giovane andò via dal paese, con lo zaino pendente di Incoscienza ed Entusiasmo, noi rimanemmo più saggi,  ricchi, quieti e disperati di prima.

5 commenti:

  1. Ho trovato questo link tra quelli che portano al mio blog, ho letto questo post e mi e' piaciuto molto.. ho letto quello prima e mi e' piaciuto molto... poi ho letto quello sul nuoto... quello in napoletano... e ho iniziato a sospettare qualcosa.. si, lo stile e' quello... Poi ho controllato l'elenco dei blog qui a sinistra e l'ho confrontato con quello sull'altro blog.. le date tornano.. sei tu? P.? :-)

    RispondiElimina
  2. è lui... muta in apparenza... ma è lui :)

    Caro D. mi sta venendo voglia di farci qualcosa con le parole.

    ska

    RispondiElimina
  3. Bell'idea, ska... tutto il mio supporto!

    RispondiElimina